1933

L’anno 1932 si chiude con una lieta notizia: una notizia importante e significativa, che dev’essere appresa da tutti coloro che amano il nostro cinema come l’indizio sicuro di un nuovo indirizzo di produzione.
Mentre infatti i registi ed i produttori più in voga s’affannano a pescare rifacimenti, cocciuti nell‘idea che i rifacimenti siano garanzia del minimo rischio, un gruppo di giovani, sostenuti da qualche personalità molto esperta, ha costituito una nuova ditta che s’intitola Consorzio I.C.A.R. Industrie Cinematografiche Artistiche Romane. Questo Consorzio ha per scopo la produzione di film originali a soggetto italiano che uniscano i voluti criteri commerciali con la maggiore dignità artistica possibile.
L’Icar debutterà il 15 gennaio con la già annunciata produzione di Alessandrini. Italiano il regista, italiano il direttore di produzione Aldo Vergano, italiano il soggettista, Umberto Barbaro. Questa Seconda B è una vicenda che si svolge in un collegio femminile, nel 1912. Il film sarà realizzato alla Cines, su scene di Gastone Medin, con i costumi di Sensani, con musiche d’epoca. Gli esterni saranno girati a Frascati. Gli interpreti saranno Sergio Tòfano, Enrico Viarisio, Ugo Cèseri, Dina Perbellini e Maria Denis. Manca ancora il nome di colei che sarà la protagonista, ma si stanno facendo i provini a Laura Nucci, ed Assia Noris e ad altre delle nostre migliori vamp.

22. gennaio. Ecco una data da ricordare. Oggi, a Roma, alla Cines, si riprende in pieno il lavoro. Dalle otto, le macchine girano. Dalle otto, due nuove imprese di produzione hanno cominciato la battaglia. Tirrenia e Icar, stamane hanno attaccato la lavorazione de La signora Paradiso e di Seconda B.
La troupe della Tirrenia è ormai al completo: con Elsa de Giorgi, Memo Benassi e Coop sono stati scritturati Mino Doro ed Augusto Marcacci, Guazzoni dirige assistito da Fatigati, con Arata operatore.
Sergio Tòfano si pavoneggia fra trenta attrici: trenta belle ragazze, le collegiali che Aldo Vergano e Goffredo Alessandrini hanno scelto in un mese di provini e di ricerche, atentissimamente. Le tre parti più importanti saranno sostenute dalle nostre figliocce: le scoperte di Cinema Illustrazione: Laura Nucci, Maria Denis, Janna Farini. Le altre 27 passeranno alla storia nella prossima settimana, quando avremo potuto conoscere tutti nomi.

Fono Roma – Il primo stabilimento italiano per doppiaggio e sincronizzazione

1934

MAGGIO

Roma. Tra breve a Roma si aprirà un nuovo stabilimento di produzione nel locali della vecchia Augustus di Blasetti in via Mondovì: Stabilimenti Rattazzi. I locali si stanno attivamente attrezzando dal lato tecnico sotto la sorveglianza del noto operatore Caracciolo, che sta anche attrezzando un ottimo truck americano per la ripresa mobile delle immagini, oltre che del suono.

La cieca di Sorrento, libera riduzione dall’omonimo romanzo di Francesco Mastriani di Tomaso Smith. Direzione artistica di Nunzio Malasomma. Fotografia di Arturo Gallea. Musiche del Maestro Umberto Mancini. Produzione Manenti Film.
Interpreti principali Dria PaolaAnna MagnaniVera DaniMiranda Bonansea GaravagliaDiana LanteCorrado RaccaDino Di LucaMario SteniGiulio GemmòGiulio TempestiFernando De CruciatiLeo BartoliGiulio LacchiniCarlo Duse.
(Materiali nella mostra: Manifesto, brochure, foto di scena, articoli e recensioni sulla stampa periodica)
Recensioni del film a Torino e Roma. La cieca di Sorrento

Il Consorzio Icar, pago del successo già assicurato  dalle visioni private di Seconda B, sta intanto preparando un Passatore che sarà diretto da Alessandrini.

OTTOBRE

Il pubblico unanime ha trovato in Estasi qualcosa d’insolitamente bello, ed il cinema nazionale cecoslovacco può dirsi ormai la grande sorpresa della Biennale cinematografica. Valori pittorici e film puro

1935

GENNAIO

Il giorno 5 gennaio ebbe luogo a Torino l’assemblea ordinaria e straordinaria degli azionisti della Società Anonima Stefano Pittaluga. Assemblea della massima importanza, che doveva sboccare in provvedimenti tali da determinare mutamenti radicali, essa ha avuto un andamento assai vivace. Mutamenti alla S.A.S. Pittaluga.

9. La Direzione Generale per la Cinematografia comunica: « È necessario far rilevare a tutti i produttori cinematografici, così a quelli che già hanno una attività organizzata come a quelli che si apprestano ad iniziarne una, l’opportunità che nessuna iniziativa venga presa nel campo cinematografico, senza avere preventivamente sottoposta l’iniziativa stessa alla Direzione Generale per la Cinematografia e presi con essa gli opportuni accordi.
Quanto sopra si riferisce naturalmente in particolar modo ai film da mettersi in lavorazione: in questi casi è sempre opportuno che il soggetto, il piano di finanziamento e di lavorazione, siano presentati in visione alla Direzione Generale per la Cinematografia che potrebbe eventualmente trovarsi a dover suggerire opportune modifiche di indole artistica o generica che si rendessero indispensabili nel quadro generale della cinematografia rinnovata. Tali modifiche così preventivamente apportate al soggetto o alla sceneggiatura, non arrecherebbero danno al produttore; qualora invece il film fosse già in corso di realizzazione e delle modifiche si rendessero necessarie, esse ritarderebbero la lavorazione e costituirebbero un intralcio al suo compimento.
Bisogna evitare, insomma, che la Direzione Generale per la Cinematografia, si trovi nella condizione di dover discutere delle iniziative in corso di esecuzione, e questo nell’interesse finanziario ed artistico dei produttori. »

GIUGNO

Goffredo Alessandrini, nato una trentina di anni fa sulle rive del Nilo, si trova oggi ad essere qualcosa di più di una semplice promessa della cinematografia italiana, poiché l’ultima sua produzione « Don Bosco » lo pone di colpo fra i migliori registi nazionali. Goffredo Alessandrini.

1936

GENNAIO

Casa madre dei sogni e delle speranze dei cineasti in erba, punto di concentramento di grossi desideri e ambizioni giovanili, questo Centro Sperimentale di Cinematografia non ha tuttavia, nell’aspetto esteriore e nell’assetto interno, nessuna di quelle suggestioni « poetiche » e romantiche che qualche allievo forse immaginava. Vita del primo mese al Centro Sperimentale di Cinematografia.

MARZO

Augusto Genina: Le difficoltà hanno sempre esercitato una inspiegabile attrazione su di me. Nel caso della « Gondola delle chimere », c’era, poi, un fatto che mi seduceva in modo particolare: quello di cogliere l’occasione per dimostrare all’estero, con un film di carattere internazionale, che in Italia esiste un’attrezzatura tecnica altrettanto perfetta, se non così grandiosa, quanto quella esistente in altri paesi. La storia di una gondola senza chimere.

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