Nella quiete di una villa di Tremezzo sul Lago di Como un gruppo di uomini del cinema sta preparando per conto della Società milanese A.T.A. e della Società romana I.C.I., la sceneggiatura di una pellicola tratta dal famoso romanzo di Fogazzaro “Piccolo mondo antico”. In quella villa si sono radunati proprio come i cacciatori alla vigilia di un incontro importante , i produttori, Mario Soldati e i suoi collaboratori; vi si è recato l’Accademico d’Italia Emilio Cecchi, portandovi la sua vasta esperienza di uomo di lettere e di cinema; anche Filippo Sacchi vi ha sostato qualche giorno per esporre sul lavoro il suo punto di vista di conoscitore di Fogazzaro.
Nata sul lago di Lugano, sui luoghi stessi che ispirarono lo scrittore, la sceneggiatura procede ora a Tremezzo — che è a cavallo tra il lago di Como e quello di Lugano.
Per “Piccolo mondo antico” il lago di Lugano è di fondamentale importanza. La storia di Luisa e Franco, del loro amore contrastato dagli scrupoli della casta e da quelli degli interessi, nasce qui all’ombra grigia del Palazzotto Maironi, su queste acque lisce e burrascose, a Cressogno, per le viuzze di Castello, alla Calcinera, ad Oria.
E qui sono nate le figure più immediate della penna del Fogazzaro (Pasotti, la Barborin, il Pin, ecc.) figure minute che. come già nel romanzo, daranno alla pellicola vivacità e colore.
Nell’ambiente stesso del romanzo e della pellicola, facendo assidue visite ai luoghi dell’azione, i realizzatori di “Piccolo mondo antico” stanno dunque lavorando alla sceneggiatura. Non si tratta di una sceneggiatura facile. Chiunque conosce il romanzo e sappia un poco di cinema può facilmente riconoscere quale grossa difficoltà a una piena trasposizione cinematografica del romanzo venga dall’eccessiva verbosità dei protagonisti e della natura ideale del contrasto drammatico. « Luis e Franco parlano troppo », borbottava Emilio Cecchi durante una delle interminabili sedute fate per la sceneggiatura; ed era preoccupato di risolvere le parole in fatti, di trovare (consenziente con gli altri) dei fatti che esprimessero visivamente la natura del contrasto drammatico e di legare, come non sempre avviene del romanzo, i fatti tra di loro con un rapporto di consequenzialità. E tra discussione e discussione — le stesse discussioni, ma sul terreno pratico, tanto care a quegli esteti che scrivono sui rapporti fra la letteratura e il cinema — tra discussione e discussione, per un dubbio qualsiasi, tutta la comitiva partiva in visita alla casa dello zio Piero e alla sua darsena dove c’è da risolvere la scena della morte della piccola Ombretta, oppure alla Chiesa che servirà per gli esterni del matrimonio di Franco e Luisa, oppure alla villa che figurerà come quella della Marchesa Orsola Maironi o alla scalinata della Calcinera per la scena dell’incontro di Luisa con la Marchesa…
Così sistemato il lavoro, il direttore di produzione, che è l’organizzatore del complesso e delicato meccanismo della lavorazione, ha elementi concreti su cui basarsi per fissare il programma da seguire dal giorno in cui sarà dato il cosiddetto primo giro di manovella. E intanto, in altri luoghi ma con frequenti contatti con gli altri realizzatori, uno scenografo sta studiando gli ambienti da costruire nei teatri di posa, un costumista sta disegnando i costumi del personaggi, si procede al vaglio delle qualità e delle possibilità degli attori italiani per i diversi personaggi della pellicola che avrà a protagonista, Alida Valli.
Domenico Meccoli
Luglio 1940